La frittura è un metodo di cottura che prevede l’immersione di cibo in una sostanza grassa, come l’olio o il burro, ad una determinata temperatura. Le tecniche di frittura variano a seconda di determinati fattori: la quantità di grasso in cui il cibo viene immerso, il tempo di cottura, lo strumento utilizzato e la previa lavorazione dei cibi. Esistono la rosolatura, la frittura al salto, in padella e quella bassa ma la più comune resta la frittura profonda (per totale immersione).
La frittura profonda può richiedere l’uso di oli specifici adatti appositamente alla frittura ed è alla base di una industria alimentare mondiale molto vasta e in rapida espansione. I prodotti fritti richiamano consumatori in tutte le fasce di età, grazie alla rapidità e alla praticità di preparazione, ma anche grazie alla lunga conservazione e alla facilità di distribuzione.
Anche se può sembrare una tecnica recente, per via di quei prodotti giovani come storia e che ci sono noti tutt’oggi anche grazie ai fast food e street food (patatine fritte, pollo fritto, donuts, chips, ecc.), in realtà la frittura era già nota nel 2500 a.C. in Egitto, dove veniva usato un olio vegetale generico. Anche nell’antica Roma la frittura era un metodo molto comune per la produzione alimentare, grazie anche alla ricca produzione di olio d’oliva. A partire dal Medioevo la frittura avveniva per mezzo di strutto o burro, specialmente nei paesi nordici dove tutt’oggi prevalgono gli allevamenti bovini.
Al fine di rendere il metodo più accessibile e comune nacque presto la friggitrice domestica. Si tratta di un elettrodomestico utilizzato per la frittura profonda di cibi in olio bollente, costituito da una o più vasche, una griglia di riscaldamento e una cesta per immergere e togliere il cibo cotto. Per la frittura è importante tenere conto del tipo di olio e del suo punto di fumo. Infatti, durante la cottura la materia grassa tende ad ossidarsi e quindi a deteriorarsi, producendo sostanze tossiche. Per evitare ciò bisogna sempre prestare attenzione all’olio che si utilizza, a non riutilizzarlo per più fritture e a non allungarlo con nuovo olio per aumentare la profondità di immersione.
Non troppo tempo fa è stata studiata una soluzione per limitare le quantità di grassi impiegati nella frittura sfruttando maggiormente la temperatura e lo strumento di cottura: la friggitrice ad aria. Si può intendere come un piccolo forno concepito per simulare la frittura senza l’atto di immergere il cibo nell’olio.
Friggitrice elettrica professionale
Questa friggitrice elettrica ha le giuste caratteristiche per poter essere utilizzata sia in ambito domestico che professionale per la grande produzione, come in ristoranti, pub, tavole calde, street food, ecc. La vasca ha una capacità massima di 6 litri, con tanto di cestello in acciaio inossidabile e facile regolazione della temperatura. L’utilizzo è abbastanza semplice e intuitivo. Due spie mostrano quando l’attrezzo è acceso e quando ha raggiunto la temperatura desiderata, quest’ultima regolabile tramite una piccola manopola. È dotata anche di un utile coperchio anti spruzzo.
Friggitrice ad aria calda
Come già accennato, la friggitrice ad aria calda sfrutta il calore che si crea all’interno del contenitore ermetico per riprodurre lo stesso effetto della frittura profonda, ma impiegando meno quantità di olio. È composta da una barra di comandi in touchscreen LCD e una manopola generale per regolare temperatura e tempo di cottura. Il cestello in plastica rigida ha una consistente capienza di 3,5 litri e si può pulire comodamente in lavastoviglie. Anche il design si presenta compatto e moderno.
Friggitrice cilindrica con pareti fredde
Questa friggitrice dal design compatto e cilindrico, sfrutta il metodo classico ad immersione ed è dotata di un coperchio che si apre premendo un semplice pulsante, una capienza da 2 litri sufficiente alla cottura di 1 kg di cibo ad ogni immersione, un rivestimento interno antiaderente ed esterno rafforzato che impedisce di surriscaldare le pareti della friggitrice.
